Una settimana fa si è tenuto a Torino (purtroppo) un interessante incontro dal titolo “Rifugi & bivacchi: cantieri di montagna e cantieri di carta” (vedi qui). L’incontro, ospitato dal Museo Nazionale della Montagna, ha voluto restituire lo stato dell’arte sulla progettazione e la realizzazione dei rifugi alpini, facendone comprendere il valore patrimoniale e le implicazioni culturali attraverso un confronto tra esperienze sul campo e pubblicazioni editoriali. Promotrice dell’incontro è stata l’associazione Cantieri d’Alta Quota (vedi qui) operativa sul fronte della ricerca e della divulgazione per condividere informazioni storiche, geografiche e sociali sulla realtà dei punti d’appoggio in alta montagna.
Il CAS, che gestisce la rete più estesa di rifugi siciliani dopo quella dell’Azienda Regionale Foreste, si pone da sempre il problema di come preservare e valorizzare questo patrimonio. Una sfida non facile, tra costi, burocrazia e disinteresse. Di recente, il club ha fatto un sopralluogo per mettere in sicurezza e rendere nuovamente fruibile il bivacco Torre del Bosco, sito nella Riserva Naturale di Ficuzza sul Pizzo Bileo (956m).
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