Alcune settimane fa due soci hanno avuto la grandissima fortuna di avvistare un gatto selvatico nei boschi delle Madonie. Si tratta di un evento rarissimo. Il gatto selvatico, infatti, si tiene del tutto alla larga dalle persone, contrariamente ad altri animali, tipo la volpe, che si lasciano avvicinare abbastanza facilmente. La prova della sua presenza è di solito ottenuta tramite foto-trappole (macchine fotografiche lasciate in loco che si attivano con sensori di movimento). Ancora più eccezionale il contesto dell’incontro: il gatto era inseguito da alcuni daini che lo stavano scacciando, probabilmente per difendere un piccolo appena nato, che abbiamo visto nello stesso punto. Abbiamo deciso di non rivelare la zona dell’avvistamento per non incoraggiare curiosi a disturbare l’animale.
Il gatto selvatico odierno (Felis silvestris) è con ogni probabilità il discendente della specie felina da cui fu addomesticato il gatto domestico circa 10.000 anni fa (così come i cani furono addomesticati dai lupi). Esso è presente in Europa, Africa e Asia. La sotto-specie europea assomiglia a un gatto soriano molto muscoloso e di grandi dimensioni, che può raggiungere i 13kg di peso. Possiede un mantello piuttosto appariscente, lungo e folto, con strisce scure ben definite su testa, collo, zampe e lungo il dorso. Ha la testa larga e la faccia abbastanza piatta, una costituzione compatta con zampe brevi e orecchie ben distanziate. La coda è grossa e ricoperta da anelli scuri; l’estremità è arrotondata e di colore nero.
L’esemplare che abbiamo visto era molto simile a quello nelle foto di sotto, tratte dallo studio del gatto selvatico nel Parco dell’Etna del Dr. Stefano Anile e del Prof. Mario Lo Valvo (vedi qui >>>).
Purtroppo, come spesso avviene per gli animali in natura, la distribuzione del gatto selvatico è diventata estremamente frammentata, a causa della distruzione del suo habitat tramite strade, ville, impianti sportivi, ecc. Il gatto risente anche della presenza troppo invasiva del bestiame, della diminuzione del numero di conigli selvatici, dell’ibridazione con il gatto domestico, e del randagismo, fenomeno presente sulle Madonie. I gruppi di cani randagi, infatti, tornando allo stato brado riproducono l’istinto di cacciare in branco del lupo.
Il gatto selvatico è uno dei top predator terrestri delle montagne siciliane, e come per tutti i top predator, la sua presenza indica che il resto dell’ecosistema funziona. La sua scomparsa significherebbe che l’ambiente si è impoverito a tal punto da non potere più supportarlo.
22 Giugno 2019 alle 19:43
L’ho visto anch’io qualche anno fa, ai primi tepori primaverili, mentre faceva la posta ad alcuni uccelli intenti a tubare. Non rivelo il luogo. L’animale è facilmente identificabile per le dimensioni ben più grandi di un gatto domestico e per la lunga coda anellata.
27 Settembre 2020 alle 18:24
Ne vidi uno, da ragazzino, tanti anni fa, circa 25, sulle rovine di monte Jato. Scappò velocemente appena ci vide (ero con mio padre, mio fratello e un collega di mio padre). Bellissimo. Ricordo indelebile.
11 Febbraio 2022 alle 18:06
Ciao potete tranquillamente aggiungere la sua presenza a Rocca Busambra. Visto e ammirato nel suo cammino, mica tanto spedito, nell’estate 2021.